Si è inaugurata ieri la mostra Cèzanne e gli artisti italiani del '900 al Complesso del Vittoriano dove rimarrà aperta fino al 2 Febbraio 2014.
La mostra allestita da Maria Teresa Benedetti vuole indagare l'impatto che l'opera del grande pittore francese ha avuto sulla pittura italiana del primo Novecento proponendo al pubblico in visita un confronto diretto tra 20 quadri di Cèzanne suddivisi per argomento tematico e 80 quadri scelti tra quelli dei pittori più significativi della cultura figurativa del nostro primo novecento: da Boccioni a Morandi, da Afro a Scialoja, passando per Corpora, Morlotti, Sironi, De Pissi e Pirandello.
La mostra dopo avere accolto il suo pubblico con una tavola sinottica della vita di Cézanne parte dal quadro La paura della pittura di Francesco Trombadori, del 1942 nel quale Cèzanne è presente non solo nel riferimento tematico della natura morta, rivista e corretta, ma proprio come volume monografico a lui dedicato presente nel quadro, proposto come snodo tematico e critico dal quale cominciare il racconto della fortuna critica di Cézanne in Italia. Il primo italiano a dedicargli un articolo rimasto famoso è Ardengo Soffici nel 1907. Nel 1910 la prima esposizione italiana di alcuni suoi quadro cui qualche anno fa (2007) Palazzo Strozzi dedicò una mostra.
Dopo una teca con le pubblicazioni critiche originali che hanno sostenuto la fortuna artistica di Cézanne nella nostra cultura una serie di pannelli biografici ci informano dell'opera di tutti gli autori presenti in mostra prima di accedere alle sale dove sono esposti i quadri raccolti secondo un agevole criterio tematico (i paesaggi, i nudi, le nature morte, i ritratti) dove la semplice giustapposizione dei quadri senza il sostegno di apparati permette al pubblico di constatare col proprio occhio le influenze gli imprestiti e anche le distanze che i pittori del primo novecento italiano hanno saputo trarre e metter a frutto da Cézanne, rimandando al ricco catalogo (a cura di Maria Teresa Benedetti , Alain Tapié) pubblicato per i tipi della Skira per gli apprati critici da leggere solo dopo aver visto personalmente e colto in un colpo d'occhio la vasta eco culturale ed etica della pittura del grande artista francese portata e tradotta (l'espressione è di Claudio Strinati) nella lingua della pittura italiana.
Alcuni dei possibili confronti che la mostra permette di fare sono tra Il Giardiniere Vallier (1904) e il Ritratto del Maestro Busoni di Boccioni (1916), Le Bagnanti (1892) e Il Concerto (1924) di Felice Casorati e La
famiglia (1934) di Gentilini. Le nature morte regalano una emozione indescrivibile mentre tra i paesaggi troviamo La strada in salita e il Paesaggio Blu (che sarà esposto da lunedì 7) che hanno ispirato, guidato e dato froma alla ricerche prospettiche di Antonio Donghi, Franco Gentilini e Mario Sironi.
Completano la mostra una istallazione didattica nella quale si analizzano al dettaglio alcuni quadri del maestro di Aix e li si confronto con altrettante opere dei nostri pittori.
Uno sforzo particolare sarà dedicato durante tutto il periodo della mostra alle scuole e alle scolaresche che verranno portate in visita al museo con particolare attenzione alla scuole di periferia organizzando anche dei pullman per il trasporto come ha ricordato in conferenza stampa L'assessora alla Scuola, Giovani, Infanzia e Pari opportunità Alessandra Cattoi (il cui linguaggio sessista nel comunicato stampa contrasta con quello splendido Assessora che faceva sperare ben altro e invece troviamo i soliti bambini e ragazzi usati anche per bambine e ragazze).
Una mostra da gustare che costituisce una occasione per vedere o rivedere venti quadri di Cézanne e scoprire o riscoprire la nostra pittura che ha saputo parlare una lingua autonoma non ancora chiusa nell'autarchia del ventennio fascista.
Cezanne e gli artisti italiani del ‘900
Complesso del Vittoriano
Via di San Pietro in Carcere Roma
biglietti da 12 a 9 €
Telefono: 06 6780664 - 6780363
Da lunedì a giovedì ore 9.30-19.30,
venerdì e sabato ore 9.30-23.30,
domenica ore 9.30-20.30